giovedì, dicembre 29, 2005
sabato, dicembre 24, 2005
L'idiota - 2
E' stato condannato anche in terzo grado di Giudizio il parlamentare europeo della Lega Nord Mario Borghezio, giudicato ancora una volta colpevole per l'incendio scoppiato il primo luglio del 2000 in un accampamento di extracomunitari. L'esponente del Carroccio, al termine di una manifestazione contro l'immigrazione clandestina a Torino, stava facendo una ronda in compagnia di altre sei camicie verdi (anche loro tutti condannati), quando si trovò a passare nei pressi del dormitorio di stranieri che si trovava sotto il ponte Principessa Clotilde. Scoppiò un incendio, che i Giudici hanno ritenuto doloso. La Corte di Cassazione ha infatti punito il nostro rappresentante al Parlamento di Strasburgo con una condanna a due mesi e venti giorni, commutata in una multa di 3000 euro.
"Era una ronda antidroga sollecitata dalla gente del quartiere di Porta Palazzo - si giustificò tempo fa Borghezio nel corso di un'intervista - un rumeno che dormiva su un giaciglio di paglia, spaventato, si alzò all’improvviso. Il ragazzo che aveva in mano la torcia, spaventato anche lui, cadde all’indietro e la fiaccola finì sulla paglia. Mai più farò una ronda in cui non conosca personalmente tutti i partecipanti. Quel giovane con la fiaccola si è rivelato troppo emotivo. Comunque grazie al nostro intervento quel dormitorio incredibile è stato abbandonato e forse abbiamo salvato la vita a quei rumeni perché la successiva alluvione della Dora ha riempito di acqua e di fango quei buchi".
Inutile dire che i Magistrati non hanno creduto ad una sola parola.
giovedì, dicembre 22, 2005
X-Mas Party 2005
X-MAS PARTY 2005
Domenica 25 Dicembre 2005
dalle 23.00 @ Nec Ente - Via S.Bernardo, Cremona
on the Weel: Allo-e-la-sua-Valigetta
Free Entry!
www.lavaligetta.it
Domenica 25 Dicembre 2005
dalle 23.00 @ Nec Ente - Via S.Bernardo, Cremona
on the Weel: Allo-e-la-sua-Valigetta
Free Entry!
www.lavaligetta.it
martedì, dicembre 13, 2005
L'idiota
Paolo Di Canio non ritratta, non si giustifica e non si vergogna.
«Non ce la faccio a non salutare così: saluterò sempre come ho fatto ieri, perchè è un senso di appartenenza al mio popolo», afferma dopo aver risposto con il braccio teso al coro «Duce Duce» che si alzava dalla curva dei suoi sostenitori durante la partita Livorno - Lazio.
Un comportamento non solo estraneo alla democrazia italiana, ma pericoloso per la sicurezza nel corso di una partita a rischio.
Il biancoceleste, di fronte alle critiche, replica: «I tifosi della Lazio portano in giro valori e civiltà, ci mettono sempre la faccia e non si nascondono. Li abbraccio, così come abbraccio quelli che non sono potuti venire in una piazza rossa che ogni volta
manifesta volgarità nei nostri confronti.
Sono orgoglioso di far parte di questo popolo laziale. Quando si hanno valori veri, si è sempre nel giusto». Ma ora cosa fare delle sue dichiarazioni: un altro perdono o una punizione esemplare?
Forza Roma!
lunedì, dicembre 12, 2005
sabato, dicembre 10, 2005
Cronache dall'Altro Mondo
Luogo: C.s.a. Dordoni
Contesto: Festa per il compleanno di Giampi (8.12.05)
Situazione: Ottima
Finito il concerto toccava a me far ballare.
Parto già piuttosto quadrato(2 many dj's) ed ecco che mi si avvicina il Personaggio.
contestualizzo:
occhialetto alla Pavese trasandato.
borsetta a tracolla Radical-chic o kitsch.
Altezzoso.
"Come sai non è nostra abitudine mettere paletti alla selezione. Ma vorrei farti notare che questo non un club 'alternativo' e che quindi se arriviamo a Madonna non va bene".
Confuso dalla contraddizione in termini lo rassicuro che se è un problema lo splendido remake degli Abba di Madonna lo lascerò tranquillamente in Valigetta.
Proseguo picchiando sempre di più (Audio Bullys, Soulwax, Prodigy, Chemical,...) e mi dimentico velocemente di Lui.
Arriva il momento di Felix da Housecat (Silver Screen). Un pezzo da classifica ma di indiscussa qualità.
E' la chiusura del tirato per passare a battute al minuto decisamente più distanziate (visto anche l'arrivo al mic dell'mc dei Mou).
Eccolo:
"vedo che ci siamo capiti!"
Io lo guardo e rido. Nono colgo all'istante la sottile patina ironica.
Poi capisco: sono troppo commerciale per il posto, secondo lui.
Poi capisco ancora di più: è represso.
Mavaffanculo,và. Coglione!
Contesto: Festa per il compleanno di Giampi (8.12.05)
Situazione: Ottima
Finito il concerto toccava a me far ballare.
Parto già piuttosto quadrato(2 many dj's) ed ecco che mi si avvicina il Personaggio.
contestualizzo:
occhialetto alla Pavese trasandato.
borsetta a tracolla Radical-chic o kitsch.
Altezzoso.
"Come sai non è nostra abitudine mettere paletti alla selezione. Ma vorrei farti notare che questo non un club 'alternativo' e che quindi se arriviamo a Madonna non va bene".
Confuso dalla contraddizione in termini lo rassicuro che se è un problema lo splendido remake degli Abba di Madonna lo lascerò tranquillamente in Valigetta.
Proseguo picchiando sempre di più (Audio Bullys, Soulwax, Prodigy, Chemical,...) e mi dimentico velocemente di Lui.
Arriva il momento di Felix da Housecat (Silver Screen). Un pezzo da classifica ma di indiscussa qualità.
E' la chiusura del tirato per passare a battute al minuto decisamente più distanziate (visto anche l'arrivo al mic dell'mc dei Mou).
Eccolo:
"vedo che ci siamo capiti!"
Io lo guardo e rido. Nono colgo all'istante la sottile patina ironica.
Poi capisco: sono troppo commerciale per il posto, secondo lui.
Poi capisco ancora di più: è represso.
Mavaffanculo,và. Coglione!
lunedì, dicembre 05, 2005
venerdì, dicembre 02, 2005
Il Mei, i Perturbazione e tante altre cose
Pare strano ma le cose possono andare anche così al Mei.
Cronaca spicciola:
Arrivo al Mei per l'ora di pranzo di Domenica per una mezza giornata di 'solito' delirio.
Alla fine sappiamo tutti quel che ci aspetterà appena varcato l'ingresso della Fiera.
Quest'anno però ho un punto saldo al quale non voglio proprio mancare: la conferenza dei Perturba per la mancata accettazione del premio per il miglior tour (dopo quello del 2003!).
Conosco i musici in questione da anni e si può dire che con loro si sia stretta un'amicizia particolare, sincera.
Sono al bar per la pisciata ed il caffè di rito quando incrocio proprio Gigi (chitarrista) accompagnato da Stefano (bassista), Tommaso (voce) e Giordano Sangiorgi (boss del Mei).
Due battute veloci-veloci su quello che accadrà e intuisco subito che qualcosa di strano è nell'aria.
Gigi infatti non ha ancora capito dove si terrà l'incontro ampiamente pubblicizzato nei giorni precedenti al meeting.
Provo quindi a seguirli ma nel marasma di saluti e care cose gli perdo tra i padiglioni.
A questo punto dico: 'bè, dai, adesso vado un pò iin giro e gli troverò sicuro!'.
Il tempo di pensarlo e squilla il telefono, il display dice 'Gigi Giancursi': 'oh Allo, ci becchiamo qui al centro dell'aia dei padiglioni perchè da quel che ho capito non ci sii arriva tanto facilmente alla conferenza'. Detto Fatto.
Eccomi con Cugio (un redattore del sito) aggrapparci ad un cioppo di una decina di persone dirette verso il parcheggio posteriore della Fiera.
Svolta a destra e si ESCE (non senza difficoltà con la security) dalla Fiera.
Al punto inizio a percepire il nervosismo di Gigi: ci stanno accompagnando in una pizzeria chiusa al pubblico all'esterno della fiera.
Qui ci aspetta la dirigenza del Mei seduta tra i tavoli appena sgomberati dal pranzo.
Tra imbarazzo ed incredulità ci accomodiamo alla simil-riunione informale organizzata magistralmente 'a porte chiuse' (nel reale senso della parola, se volevi entrare dovevi bussare al vetro).
Non capisco.
Ma si sapeva di questa cosa! Perchè ci troviamo qui?
Non c'è neanche un microfono, e poi, siamo FOURI DALLA FIERA!
Sangiorgi intanto ha già iniziato a snocciolare la questione della pulizia di coscienza che accompagna il Meeting tra una decina di quantomai stupiti malcapitati.
I Nostri provano a muovere una critica alla situazione in cui si è precipitati ma con la risposta '...non c'era spazio da altre parti' si lascia perdere.
Parte un lungo disquisire tra i diretti interessati, la direzione e qualche bontempone capitato lì.
Intervengono anche Cecca e Katia della Mescal ma non ha senso. Tutto questo non ha senso.
Il dibattito passa in secondo piano, riassumibile in:
- Mei: noi restiamo indipendenti e non utilizziamo i grossi nomi per promozione. E' che c'entrano davvero con l'indie (tanto per capirci Stadio, Nomadi-neo-discografici-indie, ecc...)
- Perturba: Per noi l'indipendente non è tutto qui (vedi anche l'assenza di un sacco di realtà significative).
Il resto è un insostenibile imbarazzo per lo scandalo che ci ha portati a ritrovarci esiliati in una pizzeria deserta.
Si scorgono anche volti del Mucchio (Pasini e Besselva), speriamo che anche loro abbiano la possibilità di rendere visibile l'invisibilità di un evento sotterrato in malomodo da inspiegabili magagne organizzative.
Quest'anno sono tornato dal Mei più triste del solito.
Cronaca spicciola:
Arrivo al Mei per l'ora di pranzo di Domenica per una mezza giornata di 'solito' delirio.
Alla fine sappiamo tutti quel che ci aspetterà appena varcato l'ingresso della Fiera.
Quest'anno però ho un punto saldo al quale non voglio proprio mancare: la conferenza dei Perturba per la mancata accettazione del premio per il miglior tour (dopo quello del 2003!).
Conosco i musici in questione da anni e si può dire che con loro si sia stretta un'amicizia particolare, sincera.
Sono al bar per la pisciata ed il caffè di rito quando incrocio proprio Gigi (chitarrista) accompagnato da Stefano (bassista), Tommaso (voce) e Giordano Sangiorgi (boss del Mei).
Due battute veloci-veloci su quello che accadrà e intuisco subito che qualcosa di strano è nell'aria.
Gigi infatti non ha ancora capito dove si terrà l'incontro ampiamente pubblicizzato nei giorni precedenti al meeting.
Provo quindi a seguirli ma nel marasma di saluti e care cose gli perdo tra i padiglioni.
A questo punto dico: 'bè, dai, adesso vado un pò iin giro e gli troverò sicuro!'.
Il tempo di pensarlo e squilla il telefono, il display dice 'Gigi Giancursi': 'oh Allo, ci becchiamo qui al centro dell'aia dei padiglioni perchè da quel che ho capito non ci sii arriva tanto facilmente alla conferenza'. Detto Fatto.
Eccomi con Cugio (un redattore del sito) aggrapparci ad un cioppo di una decina di persone dirette verso il parcheggio posteriore della Fiera.
Svolta a destra e si ESCE (non senza difficoltà con la security) dalla Fiera.
Al punto inizio a percepire il nervosismo di Gigi: ci stanno accompagnando in una pizzeria chiusa al pubblico all'esterno della fiera.
Qui ci aspetta la dirigenza del Mei seduta tra i tavoli appena sgomberati dal pranzo.
Tra imbarazzo ed incredulità ci accomodiamo alla simil-riunione informale organizzata magistralmente 'a porte chiuse' (nel reale senso della parola, se volevi entrare dovevi bussare al vetro).
Non capisco.
Ma si sapeva di questa cosa! Perchè ci troviamo qui?
Non c'è neanche un microfono, e poi, siamo FOURI DALLA FIERA!
Sangiorgi intanto ha già iniziato a snocciolare la questione della pulizia di coscienza che accompagna il Meeting tra una decina di quantomai stupiti malcapitati.
I Nostri provano a muovere una critica alla situazione in cui si è precipitati ma con la risposta '...non c'era spazio da altre parti' si lascia perdere.
Parte un lungo disquisire tra i diretti interessati, la direzione e qualche bontempone capitato lì.
Intervengono anche Cecca e Katia della Mescal ma non ha senso. Tutto questo non ha senso.
Il dibattito passa in secondo piano, riassumibile in:
- Mei: noi restiamo indipendenti e non utilizziamo i grossi nomi per promozione. E' che c'entrano davvero con l'indie (tanto per capirci Stadio, Nomadi-neo-discografici-indie, ecc...)
- Perturba: Per noi l'indipendente non è tutto qui (vedi anche l'assenza di un sacco di realtà significative).
Il resto è un insostenibile imbarazzo per lo scandalo che ci ha portati a ritrovarci esiliati in una pizzeria deserta.
Si scorgono anche volti del Mucchio (Pasini e Besselva), speriamo che anche loro abbiano la possibilità di rendere visibile l'invisibilità di un evento sotterrato in malomodo da inspiegabili magagne organizzative.
Quest'anno sono tornato dal Mei più triste del solito.