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giovedì, novembre 27, 2003

"Non ne so nulla di musica. Per ciò
che faccio, non è essenziale".

Elvis Presley

mercoledì, novembre 19, 2003

Credo di aver assistito al peggior ritaglio sociale che una pseudo-trasmissione come 'Lucignolo' potesse rivelare.
Saranno le 23.30 quando uno con un microfono (lo voglio chiamare Bravo...) costruisce un servizio dal paese di uno dei marescialli morti a Nassiryah.
Bravo decide di rimanere scandalizzato dalla poca partecipazione della località.
Qui parte un decadimento cerebrale che arriva ad addentrarsi nei bar in piazza per documentare il disinteresse colettivo di chi invece di assistere ai funerali gioca alle macchinette o si beve il caffè.
Bravo soffre, langue, mentre osserva che la città non è tappezzata di tricolori e manifesti commemorativi e non riesce a darsi ragione neppure davanti ad un'ordinanza comunale che fissa la giornata di lutto per oggi (data dei funerali in forma privata).
E' scosso, ma è anche un pò orgoglioso, questi sono ignoranti e non possono capire la situazione, lui invece sì: capisce che oggi è d'obbligo versare lacrime e metterlo in prima pagina, è obbligo scendere in piazza per dimostrare al mondo (...catodico) di essere una nazione sensibile.
Scosso e rattristato Bravo riprende la sua autovettura e si riavvia verso casa concludendo con una frase: "...sono le 13.30 e i negozi sono chiusi, le serrande abbassate, ma solo perchè adesso è ora di pranzo...".

Grazie Bravo, grazie.
bravo Bravo.



mercoledì, novembre 12, 2003

"Gli artisti, maledizione!
Un intellettuale integrato, poverino, è uno che legge dentro le righe e capisce quello che succede molto più degli altri. Capisco che se non è artista, se non riesce a trasformare quello che capisce in qualcosa d'altro che arrivi ancora meglio, deve integrarsi perché altrimenti muore di fame. L'artista non ha bisogno, non deve integrarsi: è un anticorpo che la società si crea contro il potere.
Se si integrano gli artisti, ce l'abbiamo nel culo!"

fabrizio de andré