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venerdì, dicembre 02, 2005

Il Mei, i Perturbazione e tante altre cose

Pare strano ma le cose possono andare anche così al Mei.
Cronaca spicciola:
Arrivo al Mei per l'ora di pranzo di Domenica per una mezza giornata di 'solito' delirio.
Alla fine sappiamo tutti quel che ci aspetterà appena varcato l'ingresso della Fiera.
Quest'anno però ho un punto saldo al quale non voglio proprio mancare: la conferenza dei Perturba per la mancata accettazione del premio per il miglior tour (dopo quello del 2003!).
Conosco i musici in questione da anni e si può dire che con loro si sia stretta un'amicizia particolare, sincera.
Sono al bar per la pisciata ed il caffè di rito quando incrocio proprio Gigi (chitarrista) accompagnato da Stefano (bassista), Tommaso (voce) e Giordano Sangiorgi (boss del Mei).
Due battute veloci-veloci su quello che accadrà e intuisco subito che qualcosa di strano è nell'aria.
Gigi infatti non ha ancora capito dove si terrà l'incontro ampiamente pubblicizzato nei giorni precedenti al meeting.
Provo quindi a seguirli ma nel marasma di saluti e care cose gli perdo tra i padiglioni.
A questo punto dico: 'bè, dai, adesso vado un pò iin giro e gli troverò sicuro!'.
Il tempo di pensarlo e squilla il telefono, il display dice 'Gigi Giancursi': 'oh Allo, ci becchiamo qui al centro dell'aia dei padiglioni perchè da quel che ho capito non ci sii arriva tanto facilmente alla conferenza'. Detto Fatto.
Eccomi con Cugio (un redattore del sito) aggrapparci ad un cioppo di una decina di persone dirette verso il parcheggio posteriore della Fiera.
Svolta a destra e si ESCE (non senza difficoltà con la security) dalla Fiera.
Al punto inizio a percepire il nervosismo di Gigi: ci stanno accompagnando in una pizzeria chiusa al pubblico all'esterno della fiera.
Qui ci aspetta la dirigenza del Mei seduta tra i tavoli appena sgomberati dal pranzo.
Tra imbarazzo ed incredulità ci accomodiamo alla simil-riunione informale organizzata magistralmente 'a porte chiuse' (nel reale senso della parola, se volevi entrare dovevi bussare al vetro).
Non capisco.
Ma si sapeva di questa cosa! Perchè ci troviamo qui?
Non c'è neanche un microfono, e poi, siamo FOURI DALLA FIERA!
Sangiorgi intanto ha già iniziato a snocciolare la questione della pulizia di coscienza che accompagna il Meeting tra una decina di quantomai stupiti malcapitati.
I Nostri provano a muovere una critica alla situazione in cui si è precipitati ma con la risposta '...non c'era spazio da altre parti' si lascia perdere.
Parte un lungo disquisire tra i diretti interessati, la direzione e qualche bontempone capitato lì.
Intervengono anche Cecca e Katia della Mescal ma non ha senso. Tutto questo non ha senso.
Il dibattito passa in secondo piano, riassumibile in:
- Mei: noi restiamo indipendenti e non utilizziamo i grossi nomi per promozione. E' che c'entrano davvero con l'indie (tanto per capirci Stadio, Nomadi-neo-discografici-indie, ecc...)
- Perturba: Per noi l'indipendente non è tutto qui (vedi anche l'assenza di un sacco di realtà significative).

Il resto è un insostenibile imbarazzo per lo scandalo che ci ha portati a ritrovarci esiliati in una pizzeria deserta.
Si scorgono anche volti del Mucchio (Pasini e Besselva), speriamo che anche loro abbiano la possibilità di rendere visibile l'invisibilità di un evento sotterrato in malomodo da inspiegabili magagne organizzative.

Quest'anno sono tornato dal Mei più triste del solito.