The Caiman...
Forse è questo quello che intendeva Silvio Berlusconi per appello al voto dei cattolici...Ma lo può fare? «No, se non ha il consenso», risponde Mauro Paissan, dell’Authority garante della privacy (nella foto sopra). «Abbiamo ribadito di recente, proprio in vista di queste elezioni politiche, che non si possono inviare sms, e mail, fax o telefonate senza operatore, con nastro registrato, se non si ha un consenso specifico del destinatario». Il provvedimento dell’Authority diretta da Stefano Rodotà risale all’autunno scorso, prima delle primarie dell’Unione. E vuole per l’appunto tutelare i cittadini-elettori dall’intromissione non voluta di messaggi elettorali. Oltre che stabilire una correttezza e “par condicio”nella propaganda informatica e telefonica. Perciò non è possibile “comprare” elenchi di utenti da concessionarie pubblicitarie. O se lo si fa, si deve poi verificare il consenso a ricevere un altro tipo di comunicazione.
Il cittadino insomma, non può essere trattato come un consumatore cieco, specialmente quando è investito della sua responsabilità di votante. Se la norma stabilita dall’Authority che su questo vigila viene aggirata o non rispettata, chi lo fa incorre in un reato penale. Si tratta del reato che ha inguaiato anche Francesco Storace e la società “Lottomatica” per l’hackeraggio nell’anagrafe del Comune di Roma. Il reato si chiama: «trattamento illecito di dati personali», cioè in questo il numero telefonico. Per sanzionare gli sms indesiderati sull’Ici, serve però comunque una denuncia. E l’intervento della magistratura.
Il paradosso di tutto questo pasticcio informatico, è che lo stesso Berlusconi proprio oggi, tra le molte èpromesse impossibili delle ultime ore di campagna elettorale, ha fatto anche quella di «vietare tutte le intercettazioni telefoniche da parte della magistratura». Lui sì che le può fare, i giudici per le indagini, no.
(L'unità)