Una riflessione.
Non sto passando un bel periodo, proprio per niente. Niente di grave, per carita'. O almeno, niente di grave oggettivamente.
Dall'inizio dell'anno ho aggiornato il mio blog numerose volte, scrivendo delle pagine che ritengo le migliori che abbia mai scritto, utilizzando citazioni, immagini, e sempre tentando di rimanere il piu' lucido possibile, per oggettivare e tirare fuori tutto quello che avevo nella testa.
Il mio blog sta diventando un luogo di sfogo totale. Vi assicuro che riesce a calmarmi, per qualche ora. E anche se e' una fuga un po' semplice, la trovo costruttiva...
La disperazione crea arte?
No, non mi permetterei mai di affermare che la merda che scrivo sia assimilabile all'arte. Dico che pero' la vivo come tale. Scrivo per sfogare dei sentimenti che probabilmente potrei risolvere dicendo "Mi sono reso conto di amarla, ma e' troppo tardi"... e invece scannerizzo una vignetta di Dylan Dog che mi rappresenta, riporto la prima frase di Videogirl AI, che quando lessi mi colpi' all'inverosimile, tento di scrivere bene, provando a superare i limiti.
La disperazione di certo crea audience, e questo l'abbiamo gia' capito da anni, con programmi tipo Chi l'ha visto o merdate del genere.
Il mio sito, nel mio piccolo, in questo periodo fa 200 visitatori al giorno, e numerosi commenti ad ogni mio post.
Sono aumentate anche le email di persone che non conosco che mi raccontano la loro storia, in un moto solidale, simile alla mia, dicendomi di tirarmi su, e andare avanti, che le cose in un modo o nell'altro si aggiustano...
...in un modo o nell'altro...
Ma io voglio un modo solo, cazzo.
Beh, lasciamo stare.
Fine della riflessione
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