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giovedì, dicembre 04, 2003

Questa è una lettera che ho scritto ieri e rappresenta una mega-spazzolata di denti:


Non so bene che voglia dire ma di ritorno da questo Mei 2003 una sorta di prurito mi ha portato a rigettare questa letterina.
Inizialmente volevo solo riportare il vissuto per ciò per cui scrivo ma qualcosa mi ha spinto a questo.
Non so neppure bene perche sento l'esigenza di divulgarla:

Sono due giorni che tanti attendono, molti sudano, altri ignorano. Stiamo parlando del Mei Meeting delle Etichette Indipendenti che si è svolto lo scorso fine settimana a Faenza.
Grande successo e fermento per più di ventimila presenze ed una carrellata infinita di eventi-live-conferenze-presentazioni sul panorama musical-nazionale di quest'ultima annata. Una summa di ciò che l'indipendente annovera e propone.
Noi c'eravamo ed abbiamo vissuto ancora questa bella opportunità di conoscersi e farsi conoscere.
Situazioni dal gusto nuovo che convincono ancora di più che il futuro stia in buona parte tra quegli stand, tra quelle proposte che tanto fanno chiaccherare gli adetti ai lavori.
Parlare di indipendenza può però facilmente celare un certo snobismo, assolutamente tangibile nella due giorni, che un pò fastidioso è, se non fosse per l'ancora relativa giovane età della situazione nazionale.
Troppa masturbazione rischia di portare avanti un discorso così importante in una direzione errata, conducendo eccesiva autocelebrazione e relative pacche sulle spalle in una ghettizzazione esistenziale. Questo è dal mio punto di vista l'antagonista maggiore per questo genere di proposte, la clonazione di realtà forestiere, il scimmiottamento di filosofie che purtroppo ancora non esistono.
La qualità, questa è l'alleata, la compagna di questa crescita, lasciando perdere la genuinità ideologica ed altre fettecchie; così si finisce per zapparsi i piedi da soli e ritrovarsi in ginocchio a piangere su quanto sia stato bello.

Crederci è ciò che è doveroso, ricordare che forse stiamo più o meno tutti sulla stessa barchetta di carta è però lecito.

Marco Allegri


Mi scuso per lo sfogo sottolineando che tutto ciò è solo una sensazione, nulla da attribuire ad persone o cose.

Saluti sparsi,

Marco Allegri
allo@cantieresonoro.it